Consigli e Spunti
17/1/2024

3 Borghi Medievali del Valdobbiadene che Vale la Pena Visitare

Redazione Macondo
Redazione Macondo

I borghi medievali del Valdobbiadene incantano i visitatori con la loro bellezza senza tempo e un'atmosfera autentica che li trasporta indietro nel tempo. Queste località poco conosciute offrono un fascino unico che merita di essere scoperto e apprezzato. In questo articolo vi guideremo nella visita di tre borghi medievali del Valdobbiadene: Follina, San Pietro di Feletto e Col San Martino. Scoprirete la storia di queste località, l'architettura medievale che le caratterizza e i tesori che nascondono. Siete pronti per un'avventura nel cuore dell'Italia autentica?

Borghi medievali nel Valdobbiadene: La storia di Valdobbiadene e dei suoi borghi

Partiamo dalla storia di Valdobbiadene e dei suoi borghi medievali. Valdobbiadene, situato nella pittoresca regione del Veneto, ha delle origini antiche e i suoi borghi medievali hanno giocato un ruolo fondamentale nel suo sviluppo. Queste località hanno una profonda importanza storica e sono un vero e proprio tesoro nascosto per gli amanti della cultura e della storia.

L'architettura e lo stile medievale presenti nei borghi sono una testimonianza dell'eleganza e della maestosità di quell'epoca. Le strade acciottolate, le case in pietra e i campanili imponenti trasmettono un senso incantevole di autenticità che lascia senza fiato.

Borgo 1: Benvenuti a Follina

Il primo borgo che visitiamo in questo tour virtuale è Follina. La scoperta di questo borgo è come trovarsi in una fiaba. Le stradine tortuose, le piccole piazze e i vicoli pittoreschi rendono Follina un luogo unico nel suo genere.

Le attrazioni principali di Follina sono molteplici, uno degli autentici tesori nascosti di questo borgo è sicuramente il Monastero di Santa Maria di Follina.

1.1 Monastero di Santa Maria di Follina

Nel contesto del piccolo e affascinante borgo di Follina, la millenaria Abbazia Cistercense di Santa Maria di Follina si erge come un monumento di straordinario valore storico e culturale. Originariamente un monastero benedettino dipendente dalla Chiesa di San Fermo Maggiore a Verona, l'abbazia passò all'ordine cistercense intorno al XII secolo, un cambio segnato da un'espansione e un arricchimento significativi.

Foto di Lucrezia Carnelos

La sua facciata è un pregevole esempio di gotico cistercense nel Veneto, caratterizzata da una struttura a salienti con lesene slanciate e dettagli in pietra grigia. L'interno della basilica, ospita affreschi e opere d'arte di notevole interesse, tra cui spicca un'opera di Francesco da Milano del 1527 raffigurante la Vergine col Bambino. La statua in arenaria della Madonna del Sacro Calice, risalente al VI secolo e oggetto di venerazione, è un altro elemento di spicco all'interno dell'abbazia.

Il meraviglioso chiostro, completato nel 1268, è unico nel suo genere anche nell'architettura cistercense e rappresenta il cuore dell'abbazia. Le colonne in pietra arenaria locale presentano una varietà di stili, con raffigurazioni simboliche che evocano la lettura e la riflessione. Il chiostro più piccolo, o chiostrino, completato nel 1535, era in origine la casa dell'abate e oggi si distingue per la sua elegante loggetta con colonnine di pietra bianca.

Nonostante periodi di declino, l'abbazia è stata restaurata e riportata al suo splendore originale, diventando un luogo di grande importanza culturale e religiosa. Attualmente, ospita la parrocchia di Follina e continua ad attirare visitatori da tutto il mondo, affascinati dalla sua storia, arte e architettura. La sua storia è strettamente intrecciata con quella del borgo di Follina, un luogo ricco di tradizioni, conosciuto anche per la sua antica arte della lavorazione della lana e per il suo palazzo storico, il Palazzo Barberis Rusca.

1.2 Follina: il Sacrario Austro-Ungarico

Il Cimitero Austro-Ungarico di Follina è un sito storico significativo che offre una finestra unica sul passato bellico dell'area. Costruito durante la Prima Guerra Mondiale, questo sacrario funge da luogo di riposo finale per i soldati di diverse nazioni che, all'epoca, si trovavano in guerra tra loro.

La presenza di questo sacrario a Follina sottolinea l'importanza strategica e il ruolo che la regione ha avuto durante i conflitti storici. Situato in una posizione che riflette la turbolenta storia del Veneto durante la Grande Guerra, il sacrario oggi rappresenta un simbolo di pace e fratellanza tra i popoli, un tempo divisi da sanguinosi conflitti.

Questo luogo non è solo un memoriale di guerra, ma anche un punto di riflessione sulla fragilità della pace e sull'importanza del dialogo e della comprensione tra le diverse culture e nazioni. La visita al Sacrario Austro-Ungarico fornisce ai visitatori non solo una lezione di storia, ma anche un profondo messaggio di riconciliazione e speranza.

1.3 La tradizione del vino a Follina

Follina è anche famosa per la sua tradizione vinicola. Le cantine presenti nel borgo offrono degustazioni di vini pregiati, soprattutto Prosecco Superiore DOCG, rendendo questa esperienza un vero e proprio viaggio nel gusto.

Le vigne, baciate dal sole e coccolate dalle dolci brezze delle colline del Valdobbiadene, danno vita a un vino straordinario che incarna l'autenticità di questa terra. La Glera, coltivata con amore e passione, si trasforma in bollicine raffinate che narrano la storia di Follina. Ogni sorso di Prosecco Superiore è un viaggio attraverso i secoli, un omaggio alla maestria vitivinicola tramandata di generazione in generazione.

Partecipare a degustazioni ed eventi enogastronomici è un modo per scoprire il legame tra il vino e il territorio, assaporando prelibatezze che sono state tramandate di generazione in generazione.

Borgo 2: Alla scoperta di San Pietro di Feletto

Passiamo ora a San Pietro di Feletto, un borgo che vanta un'autenticità unica nel suo genere. Questo borgo medievale è un vero e proprio scrigno di segreti da svelare. Cosa rende San Pietro di Feletto così speciale?

2.1 La Pieve di San Pietro di Feletto

Nel cuore delle colline di San Pietro di Feletto, sorge la Pieve di San Pietro, un edificio storico di grande fascino e importanza.

Questo gioiello architettonico, le cui origini risalgono al periodo longobardo, è stato il fulcro della vita religiosa e sociale della comunità sin dal VII e VIII secolo, soprattutto per i riti battesimali.

Caratterizzata da un imponente campanile in stile romanico con una cuspide del Cinquecento, la Pieve si distingue per la sua struttura a tre navate, al cui interno si possono ammirare affreschi che coprono un arco temporale dal XII al XV secolo.

Tra le opere d'arte più significative, spicca il Cristo Pantocratore, datato al XIII secolo, e la cappella del fonte battesimale, adornata con affreschi che narrano la vita e il martirio di San Sebastiano.

Un elemento particolare è l'affresco Cristo della Domenica situato sulla facciata, che simboleggia il divieto di lavorare nei giorni festivi.

La Pieve di San Pietro non è solo un luogo di culto, ma rappresenta anche un punto di incontro tra arte, storia e spiritualità, testimone dell'antica vocazione vitivinicola della zona, apprezzata fin dall'epoca della Repubblica di Venezia.

La sua posizione su una collina panoramica aggiunge ulteriore bellezza a questo sito storico, rendendolo una tappa imprescindibile per chi visita San Pietro di Feletto.

2.2 I sapori autentici del borgo

Incastonato tra le dolci colline del Prosecco, il borgo di San Pietro di Feletto è un gioiello di cultura enogastronomica. Qui, la tradizione si intreccia con la passione per la cucina, dando vita a sapori autentici che raccontano storie di terra e di lavoro.

Camminando per le strette stradine del borgo, si viene avvolti dai profumi della cucina locale: dal fresco aroma dell'uva Glera, utilizzata per produrre il famoso Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, ai ricchi odori delle osterie, dove piatti come il 'Risotto al Prosecco' e il 'Frico con patate' seducono i palati più esigenti.

Frico con Patate

In ogni angolo di San Pietro di Feletto, si scopre un pezzo di storia culinaria, un legame indissolubile tra la gente del luogo e il loro amore per la terra e i suoi frutti.

Borgo 3: I tesori di Col San Martino

Ultima tappa del nostro viaggio è Col San Martino, un borgo dall'incanto irresistibile. Col San Martino è famoso per i suoi tesori artistici e naturali che attirano visitatori da ogni parte del mondo. Cosa rende Col San Martino così speciale?

3.1 La Chiesetta di San Martino

La Chiesetta di San Martino a Col San Martino è un importante edificio storico e religioso del luogo.

Il nome di Col San Martino deriva proprio da questa chiesetta, che sorgeva all'interno dell'antico castello e rappresentava la prima chiesa parrocchiale del paese​​.

La chiesetta originale di San Martino fu costruita poco dopo l'anno Mille. È ricordata come una delle trentasei pievi della diocesi di Ceneda, con giurisdizione su diverse aree circostanti come Vidor, Colbertaldo e Mosnigo. Tuttavia, fu distrutta durante la Grande Guerra e successivamente ricostruita nel 1927 con una pianta ottagonale​​.

La chiesetta è legata alla devozione per Martino di Tours, un santo molto venerato nella zona. La tradizione narra che il santo avrebbe resuscitato un bambino morto poco dopo la nascita, e per questo motivo, le coppie che desiderano avere un bambino si rivolgono spesso a lui per ricevere benedizioni​​.

Questa chiesetta, quindi, non solo ha un significato religioso profondo per la comunità locale, ma è anche un simbolo della ricca storia e delle tradizioni che caratterizzano Col San Martino.

3.2 Escursione al Monte Cesen

Un'altra esperienza da non perdere a Col San Martino è un'escursione al Monte Cesen, un massiccio delle Prealpi Venete situato nella provincia di Treviso. Con una vetta che raggiunge i 1.570 metri sul livello del mare, il Monte Cesen è noto per la sua ricchezza ambientale, tanto che è stata proposta la creazione di una riserva naturale regionale​​.

L'esperienza di escursione e di soggiorno nelle malghe sul Monte Cesen offre un'immersione unica nella natura e nella cultura locale. Una delle opzioni di percorso parte da Valdobbiadene e copre una distanza di 33.3 km con un dislivello di 1.299 metri, richiedendo circa 11 ore e 15 minuti per essere completato. Il percorso è ad anello e considerato di difficoltà media​​.

Un altro itinerario interessante inizia dal borgo di Milies, facendo parte del comune di Segusino, e conduce alla scoperta delle malghe sul Monte Cesen. Durante l'escursione, che dura circa 2 ore e 30 minuti per 6,5 km (senza deviazioni), si possono ammirare boschi con betulle, faggi e abeti, nonché bellissime fioriture di narcisi, il fiore tipico della zona. Questo percorso è classificato come facile/medio e offre la possibilità di deviazioni verso altre malghe per un'esperienza più estesa​​.

L'area è accessibile anche in auto, ma è consigliabile percorrere i sentieri a piedi o in bicicletta per godere appieno delle viste panoramiche e dell'ambiente naturale. Lungo i sentieri si incontrano affascinanti casolari e capanne di pastori, immersi nella natura e offrono punti di vista spettacolari sulle Dolomiti Bellunesi e altre montagne circostanti​​.

Mangiare in una malga sul Monte Cesen è un'esperienza che combina la bellezza del paesaggio alpino con la tradizione culinaria locale. Le malghe, tipiche costruzioni alpine utilizzate per la produzione di latticini, offrono spesso la possibilità di assaporare piatti tradizionali fatti con ingredienti freschi e locali. Questi luoghi sono il punto di incontro perfetto tra la natura incontaminata e la cultura gastronomica del territorio, offrendo un'esperienza autentica e indimenticabile.

Conclusione: Una visita indimenticabile nei borghi medievali del Valdobbiadene

La visita ai borghi medievali del Valdobbiadene è un'esperienza che rimane nel cuore. L'opportunità di immergersi nella storia e nel fascino autentico dell'Italia è qualcosa di unico e irripetibile.

La scoperta delle tradizioni locali, della buona cucina e dei panorami mozzafiato rende questa visita un'esperienza emozionante e indimenticabile. Sia che siate amanti dell'arte, degli ambienti naturali o dei piaceri culinari, i borghi medievali del Valdobbiadene non mancheranno di sorprendervi e affascinarvi.

I borghi medievali del Valdobbiadene incantano i visitatori con la loro bellezza senza tempo e un'atmosfera autentica che li trasporta indietro nel tempo. Queste località poco conosciute offrono un fascino unico che merita di essere scoperto e apprezzato. In questo articolo vi guideremo nella visita di tre borghi medievali del Valdobbiadene: Follina, San Pietro di Feletto e Col San Martino. Scoprirete la storia di queste località, l'architettura medievale che le caratterizza e i tesori che nascondono. Siete pronti per un'avventura nel cuore dell'Italia autentica?

Borghi medievali nel Valdobbiadene: La storia di Valdobbiadene e dei suoi borghi

Partiamo dalla storia di Valdobbiadene e dei suoi borghi medievali. Valdobbiadene, situato nella pittoresca regione del Veneto, ha delle origini antiche e i suoi borghi medievali hanno giocato un ruolo fondamentale nel suo sviluppo. Queste località hanno una profonda importanza storica e sono un vero e proprio tesoro nascosto per gli amanti della cultura e della storia.

L'architettura e lo stile medievale presenti nei borghi sono una testimonianza dell'eleganza e della maestosità di quell'epoca. Le strade acciottolate, le case in pietra e i campanili imponenti trasmettono un senso incantevole di autenticità che lascia senza fiato.

Borgo 1: Benvenuti a Follina

Il primo borgo che visitiamo in questo tour virtuale è Follina. La scoperta di questo borgo è come trovarsi in una fiaba. Le stradine tortuose, le piccole piazze e i vicoli pittoreschi rendono Follina un luogo unico nel suo genere.

Le attrazioni principali di Follina sono molteplici, uno degli autentici tesori nascosti di questo borgo è sicuramente il Monastero di Santa Maria di Follina.

1.1 Monastero di Santa Maria di Follina

Nel contesto del piccolo e affascinante borgo di Follina, la millenaria Abbazia Cistercense di Santa Maria di Follina si erge come un monumento di straordinario valore storico e culturale. Originariamente un monastero benedettino dipendente dalla Chiesa di San Fermo Maggiore a Verona, l'abbazia passò all'ordine cistercense intorno al XII secolo, un cambio segnato da un'espansione e un arricchimento significativi.

Foto di Lucrezia Carnelos

La sua facciata è un pregevole esempio di gotico cistercense nel Veneto, caratterizzata da una struttura a salienti con lesene slanciate e dettagli in pietra grigia. L'interno della basilica, ospita affreschi e opere d'arte di notevole interesse, tra cui spicca un'opera di Francesco da Milano del 1527 raffigurante la Vergine col Bambino. La statua in arenaria della Madonna del Sacro Calice, risalente al VI secolo e oggetto di venerazione, è un altro elemento di spicco all'interno dell'abbazia.

Il meraviglioso chiostro, completato nel 1268, è unico nel suo genere anche nell'architettura cistercense e rappresenta il cuore dell'abbazia. Le colonne in pietra arenaria locale presentano una varietà di stili, con raffigurazioni simboliche che evocano la lettura e la riflessione. Il chiostro più piccolo, o chiostrino, completato nel 1535, era in origine la casa dell'abate e oggi si distingue per la sua elegante loggetta con colonnine di pietra bianca.

Nonostante periodi di declino, l'abbazia è stata restaurata e riportata al suo splendore originale, diventando un luogo di grande importanza culturale e religiosa. Attualmente, ospita la parrocchia di Follina e continua ad attirare visitatori da tutto il mondo, affascinati dalla sua storia, arte e architettura. La sua storia è strettamente intrecciata con quella del borgo di Follina, un luogo ricco di tradizioni, conosciuto anche per la sua antica arte della lavorazione della lana e per il suo palazzo storico, il Palazzo Barberis Rusca.

1.2 Follina: il Sacrario Austro-Ungarico

Il Cimitero Austro-Ungarico di Follina è un sito storico significativo che offre una finestra unica sul passato bellico dell'area. Costruito durante la Prima Guerra Mondiale, questo sacrario funge da luogo di riposo finale per i soldati di diverse nazioni che, all'epoca, si trovavano in guerra tra loro.

La presenza di questo sacrario a Follina sottolinea l'importanza strategica e il ruolo che la regione ha avuto durante i conflitti storici. Situato in una posizione che riflette la turbolenta storia del Veneto durante la Grande Guerra, il sacrario oggi rappresenta un simbolo di pace e fratellanza tra i popoli, un tempo divisi da sanguinosi conflitti.

Questo luogo non è solo un memoriale di guerra, ma anche un punto di riflessione sulla fragilità della pace e sull'importanza del dialogo e della comprensione tra le diverse culture e nazioni. La visita al Sacrario Austro-Ungarico fornisce ai visitatori non solo una lezione di storia, ma anche un profondo messaggio di riconciliazione e speranza.

1.3 La tradizione del vino a Follina

Follina è anche famosa per la sua tradizione vinicola. Le cantine presenti nel borgo offrono degustazioni di vini pregiati, soprattutto Prosecco Superiore DOCG, rendendo questa esperienza un vero e proprio viaggio nel gusto.

Le vigne, baciate dal sole e coccolate dalle dolci brezze delle colline del Valdobbiadene, danno vita a un vino straordinario che incarna l'autenticità di questa terra. La Glera, coltivata con amore e passione, si trasforma in bollicine raffinate che narrano la storia di Follina. Ogni sorso di Prosecco Superiore è un viaggio attraverso i secoli, un omaggio alla maestria vitivinicola tramandata di generazione in generazione.

Partecipare a degustazioni ed eventi enogastronomici è un modo per scoprire il legame tra il vino e il territorio, assaporando prelibatezze che sono state tramandate di generazione in generazione.

Borgo 2: Alla scoperta di San Pietro di Feletto

Passiamo ora a San Pietro di Feletto, un borgo che vanta un'autenticità unica nel suo genere. Questo borgo medievale è un vero e proprio scrigno di segreti da svelare. Cosa rende San Pietro di Feletto così speciale?

2.1 La Pieve di San Pietro di Feletto

Nel cuore delle colline di San Pietro di Feletto, sorge la Pieve di San Pietro, un edificio storico di grande fascino e importanza.

Questo gioiello architettonico, le cui origini risalgono al periodo longobardo, è stato il fulcro della vita religiosa e sociale della comunità sin dal VII e VIII secolo, soprattutto per i riti battesimali.

Caratterizzata da un imponente campanile in stile romanico con una cuspide del Cinquecento, la Pieve si distingue per la sua struttura a tre navate, al cui interno si possono ammirare affreschi che coprono un arco temporale dal XII al XV secolo.

Tra le opere d'arte più significative, spicca il Cristo Pantocratore, datato al XIII secolo, e la cappella del fonte battesimale, adornata con affreschi che narrano la vita e il martirio di San Sebastiano.

Un elemento particolare è l'affresco Cristo della Domenica situato sulla facciata, che simboleggia il divieto di lavorare nei giorni festivi.

La Pieve di San Pietro non è solo un luogo di culto, ma rappresenta anche un punto di incontro tra arte, storia e spiritualità, testimone dell'antica vocazione vitivinicola della zona, apprezzata fin dall'epoca della Repubblica di Venezia.

La sua posizione su una collina panoramica aggiunge ulteriore bellezza a questo sito storico, rendendolo una tappa imprescindibile per chi visita San Pietro di Feletto.

2.2 I sapori autentici del borgo

Incastonato tra le dolci colline del Prosecco, il borgo di San Pietro di Feletto è un gioiello di cultura enogastronomica. Qui, la tradizione si intreccia con la passione per la cucina, dando vita a sapori autentici che raccontano storie di terra e di lavoro.

Camminando per le strette stradine del borgo, si viene avvolti dai profumi della cucina locale: dal fresco aroma dell'uva Glera, utilizzata per produrre il famoso Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, ai ricchi odori delle osterie, dove piatti come il 'Risotto al Prosecco' e il 'Frico con patate' seducono i palati più esigenti.

Frico con Patate

In ogni angolo di San Pietro di Feletto, si scopre un pezzo di storia culinaria, un legame indissolubile tra la gente del luogo e il loro amore per la terra e i suoi frutti.

Borgo 3: I tesori di Col San Martino

Ultima tappa del nostro viaggio è Col San Martino, un borgo dall'incanto irresistibile. Col San Martino è famoso per i suoi tesori artistici e naturali che attirano visitatori da ogni parte del mondo. Cosa rende Col San Martino così speciale?

3.1 La Chiesetta di San Martino

La Chiesetta di San Martino a Col San Martino è un importante edificio storico e religioso del luogo.

Il nome di Col San Martino deriva proprio da questa chiesetta, che sorgeva all'interno dell'antico castello e rappresentava la prima chiesa parrocchiale del paese​​.

La chiesetta originale di San Martino fu costruita poco dopo l'anno Mille. È ricordata come una delle trentasei pievi della diocesi di Ceneda, con giurisdizione su diverse aree circostanti come Vidor, Colbertaldo e Mosnigo. Tuttavia, fu distrutta durante la Grande Guerra e successivamente ricostruita nel 1927 con una pianta ottagonale​​.

La chiesetta è legata alla devozione per Martino di Tours, un santo molto venerato nella zona. La tradizione narra che il santo avrebbe resuscitato un bambino morto poco dopo la nascita, e per questo motivo, le coppie che desiderano avere un bambino si rivolgono spesso a lui per ricevere benedizioni​​.

Questa chiesetta, quindi, non solo ha un significato religioso profondo per la comunità locale, ma è anche un simbolo della ricca storia e delle tradizioni che caratterizzano Col San Martino.

3.2 Escursione al Monte Cesen

Un'altra esperienza da non perdere a Col San Martino è un'escursione al Monte Cesen, un massiccio delle Prealpi Venete situato nella provincia di Treviso. Con una vetta che raggiunge i 1.570 metri sul livello del mare, il Monte Cesen è noto per la sua ricchezza ambientale, tanto che è stata proposta la creazione di una riserva naturale regionale​​.

L'esperienza di escursione e di soggiorno nelle malghe sul Monte Cesen offre un'immersione unica nella natura e nella cultura locale. Una delle opzioni di percorso parte da Valdobbiadene e copre una distanza di 33.3 km con un dislivello di 1.299 metri, richiedendo circa 11 ore e 15 minuti per essere completato. Il percorso è ad anello e considerato di difficoltà media​​.

Un altro itinerario interessante inizia dal borgo di Milies, facendo parte del comune di Segusino, e conduce alla scoperta delle malghe sul Monte Cesen. Durante l'escursione, che dura circa 2 ore e 30 minuti per 6,5 km (senza deviazioni), si possono ammirare boschi con betulle, faggi e abeti, nonché bellissime fioriture di narcisi, il fiore tipico della zona. Questo percorso è classificato come facile/medio e offre la possibilità di deviazioni verso altre malghe per un'esperienza più estesa​​.

L'area è accessibile anche in auto, ma è consigliabile percorrere i sentieri a piedi o in bicicletta per godere appieno delle viste panoramiche e dell'ambiente naturale. Lungo i sentieri si incontrano affascinanti casolari e capanne di pastori, immersi nella natura e offrono punti di vista spettacolari sulle Dolomiti Bellunesi e altre montagne circostanti​​.

Mangiare in una malga sul Monte Cesen è un'esperienza che combina la bellezza del paesaggio alpino con la tradizione culinaria locale. Le malghe, tipiche costruzioni alpine utilizzate per la produzione di latticini, offrono spesso la possibilità di assaporare piatti tradizionali fatti con ingredienti freschi e locali. Questi luoghi sono il punto di incontro perfetto tra la natura incontaminata e la cultura gastronomica del territorio, offrendo un'esperienza autentica e indimenticabile.

Conclusione: Una visita indimenticabile nei borghi medievali del Valdobbiadene

La visita ai borghi medievali del Valdobbiadene è un'esperienza che rimane nel cuore. L'opportunità di immergersi nella storia e nel fascino autentico dell'Italia è qualcosa di unico e irripetibile.

La scoperta delle tradizioni locali, della buona cucina e dei panorami mozzafiato rende questa visita un'esperienza emozionante e indimenticabile. Sia che siate amanti dell'arte, degli ambienti naturali o dei piaceri culinari, i borghi medievali del Valdobbiadene non mancheranno di sorprendervi e affascinarvi.

I borghi medievali del Valdobbiadene incantano i visitatori con la loro bellezza senza tempo e un'atmosfera autentica che li trasporta indietro nel tempo. Queste località poco conosciute offrono un fascino unico che merita di essere scoperto e apprezzato. In questo articolo vi guideremo nella visita di tre borghi medievali del Valdobbiadene: Follina, San Pietro di Feletto e Col San Martino. Scoprirete la storia di queste località, l'architettura medievale che le caratterizza e i tesori che nascondono. Siete pronti per un'avventura nel cuore dell'Italia autentica?

Borghi medievali nel Valdobbiadene: La storia di Valdobbiadene e dei suoi borghi

Partiamo dalla storia di Valdobbiadene e dei suoi borghi medievali. Valdobbiadene, situato nella pittoresca regione del Veneto, ha delle origini antiche e i suoi borghi medievali hanno giocato un ruolo fondamentale nel suo sviluppo. Queste località hanno una profonda importanza storica e sono un vero e proprio tesoro nascosto per gli amanti della cultura e della storia.

L'architettura e lo stile medievale presenti nei borghi sono una testimonianza dell'eleganza e della maestosità di quell'epoca. Le strade acciottolate, le case in pietra e i campanili imponenti trasmettono un senso incantevole di autenticità che lascia senza fiato.

Borgo 1: Benvenuti a Follina

Il primo borgo che visitiamo in questo tour virtuale è Follina. La scoperta di questo borgo è come trovarsi in una fiaba. Le stradine tortuose, le piccole piazze e i vicoli pittoreschi rendono Follina un luogo unico nel suo genere.

Le attrazioni principali di Follina sono molteplici, uno degli autentici tesori nascosti di questo borgo è sicuramente il Monastero di Santa Maria di Follina.

1.1 Monastero di Santa Maria di Follina

Nel contesto del piccolo e affascinante borgo di Follina, la millenaria Abbazia Cistercense di Santa Maria di Follina si erge come un monumento di straordinario valore storico e culturale. Originariamente un monastero benedettino dipendente dalla Chiesa di San Fermo Maggiore a Verona, l'abbazia passò all'ordine cistercense intorno al XII secolo, un cambio segnato da un'espansione e un arricchimento significativi.

Foto di Lucrezia Carnelos

La sua facciata è un pregevole esempio di gotico cistercense nel Veneto, caratterizzata da una struttura a salienti con lesene slanciate e dettagli in pietra grigia. L'interno della basilica, ospita affreschi e opere d'arte di notevole interesse, tra cui spicca un'opera di Francesco da Milano del 1527 raffigurante la Vergine col Bambino. La statua in arenaria della Madonna del Sacro Calice, risalente al VI secolo e oggetto di venerazione, è un altro elemento di spicco all'interno dell'abbazia.

Il meraviglioso chiostro, completato nel 1268, è unico nel suo genere anche nell'architettura cistercense e rappresenta il cuore dell'abbazia. Le colonne in pietra arenaria locale presentano una varietà di stili, con raffigurazioni simboliche che evocano la lettura e la riflessione. Il chiostro più piccolo, o chiostrino, completato nel 1535, era in origine la casa dell'abate e oggi si distingue per la sua elegante loggetta con colonnine di pietra bianca.

Nonostante periodi di declino, l'abbazia è stata restaurata e riportata al suo splendore originale, diventando un luogo di grande importanza culturale e religiosa. Attualmente, ospita la parrocchia di Follina e continua ad attirare visitatori da tutto il mondo, affascinati dalla sua storia, arte e architettura. La sua storia è strettamente intrecciata con quella del borgo di Follina, un luogo ricco di tradizioni, conosciuto anche per la sua antica arte della lavorazione della lana e per il suo palazzo storico, il Palazzo Barberis Rusca.

1.2 Follina: il Sacrario Austro-Ungarico

Il Cimitero Austro-Ungarico di Follina è un sito storico significativo che offre una finestra unica sul passato bellico dell'area. Costruito durante la Prima Guerra Mondiale, questo sacrario funge da luogo di riposo finale per i soldati di diverse nazioni che, all'epoca, si trovavano in guerra tra loro.

La presenza di questo sacrario a Follina sottolinea l'importanza strategica e il ruolo che la regione ha avuto durante i conflitti storici. Situato in una posizione che riflette la turbolenta storia del Veneto durante la Grande Guerra, il sacrario oggi rappresenta un simbolo di pace e fratellanza tra i popoli, un tempo divisi da sanguinosi conflitti.

Questo luogo non è solo un memoriale di guerra, ma anche un punto di riflessione sulla fragilità della pace e sull'importanza del dialogo e della comprensione tra le diverse culture e nazioni. La visita al Sacrario Austro-Ungarico fornisce ai visitatori non solo una lezione di storia, ma anche un profondo messaggio di riconciliazione e speranza.

1.3 La tradizione del vino a Follina

Follina è anche famosa per la sua tradizione vinicola. Le cantine presenti nel borgo offrono degustazioni di vini pregiati, soprattutto Prosecco Superiore DOCG, rendendo questa esperienza un vero e proprio viaggio nel gusto.

Le vigne, baciate dal sole e coccolate dalle dolci brezze delle colline del Valdobbiadene, danno vita a un vino straordinario che incarna l'autenticità di questa terra. La Glera, coltivata con amore e passione, si trasforma in bollicine raffinate che narrano la storia di Follina. Ogni sorso di Prosecco Superiore è un viaggio attraverso i secoli, un omaggio alla maestria vitivinicola tramandata di generazione in generazione.

Partecipare a degustazioni ed eventi enogastronomici è un modo per scoprire il legame tra il vino e il territorio, assaporando prelibatezze che sono state tramandate di generazione in generazione.

Borgo 2: Alla scoperta di San Pietro di Feletto

Passiamo ora a San Pietro di Feletto, un borgo che vanta un'autenticità unica nel suo genere. Questo borgo medievale è un vero e proprio scrigno di segreti da svelare. Cosa rende San Pietro di Feletto così speciale?

2.1 La Pieve di San Pietro di Feletto

Nel cuore delle colline di San Pietro di Feletto, sorge la Pieve di San Pietro, un edificio storico di grande fascino e importanza.

Questo gioiello architettonico, le cui origini risalgono al periodo longobardo, è stato il fulcro della vita religiosa e sociale della comunità sin dal VII e VIII secolo, soprattutto per i riti battesimali.

Caratterizzata da un imponente campanile in stile romanico con una cuspide del Cinquecento, la Pieve si distingue per la sua struttura a tre navate, al cui interno si possono ammirare affreschi che coprono un arco temporale dal XII al XV secolo.

Tra le opere d'arte più significative, spicca il Cristo Pantocratore, datato al XIII secolo, e la cappella del fonte battesimale, adornata con affreschi che narrano la vita e il martirio di San Sebastiano.

Un elemento particolare è l'affresco Cristo della Domenica situato sulla facciata, che simboleggia il divieto di lavorare nei giorni festivi.

La Pieve di San Pietro non è solo un luogo di culto, ma rappresenta anche un punto di incontro tra arte, storia e spiritualità, testimone dell'antica vocazione vitivinicola della zona, apprezzata fin dall'epoca della Repubblica di Venezia.

La sua posizione su una collina panoramica aggiunge ulteriore bellezza a questo sito storico, rendendolo una tappa imprescindibile per chi visita San Pietro di Feletto.

2.2 I sapori autentici del borgo

Incastonato tra le dolci colline del Prosecco, il borgo di San Pietro di Feletto è un gioiello di cultura enogastronomica. Qui, la tradizione si intreccia con la passione per la cucina, dando vita a sapori autentici che raccontano storie di terra e di lavoro.

Camminando per le strette stradine del borgo, si viene avvolti dai profumi della cucina locale: dal fresco aroma dell'uva Glera, utilizzata per produrre il famoso Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, ai ricchi odori delle osterie, dove piatti come il 'Risotto al Prosecco' e il 'Frico con patate' seducono i palati più esigenti.

Frico con Patate

In ogni angolo di San Pietro di Feletto, si scopre un pezzo di storia culinaria, un legame indissolubile tra la gente del luogo e il loro amore per la terra e i suoi frutti.

Borgo 3: I tesori di Col San Martino

Ultima tappa del nostro viaggio è Col San Martino, un borgo dall'incanto irresistibile. Col San Martino è famoso per i suoi tesori artistici e naturali che attirano visitatori da ogni parte del mondo. Cosa rende Col San Martino così speciale?

3.1 La Chiesetta di San Martino

La Chiesetta di San Martino a Col San Martino è un importante edificio storico e religioso del luogo.

Il nome di Col San Martino deriva proprio da questa chiesetta, che sorgeva all'interno dell'antico castello e rappresentava la prima chiesa parrocchiale del paese​​.

La chiesetta originale di San Martino fu costruita poco dopo l'anno Mille. È ricordata come una delle trentasei pievi della diocesi di Ceneda, con giurisdizione su diverse aree circostanti come Vidor, Colbertaldo e Mosnigo. Tuttavia, fu distrutta durante la Grande Guerra e successivamente ricostruita nel 1927 con una pianta ottagonale​​.

La chiesetta è legata alla devozione per Martino di Tours, un santo molto venerato nella zona. La tradizione narra che il santo avrebbe resuscitato un bambino morto poco dopo la nascita, e per questo motivo, le coppie che desiderano avere un bambino si rivolgono spesso a lui per ricevere benedizioni​​.

Questa chiesetta, quindi, non solo ha un significato religioso profondo per la comunità locale, ma è anche un simbolo della ricca storia e delle tradizioni che caratterizzano Col San Martino.

3.2 Escursione al Monte Cesen

Un'altra esperienza da non perdere a Col San Martino è un'escursione al Monte Cesen, un massiccio delle Prealpi Venete situato nella provincia di Treviso. Con una vetta che raggiunge i 1.570 metri sul livello del mare, il Monte Cesen è noto per la sua ricchezza ambientale, tanto che è stata proposta la creazione di una riserva naturale regionale​​.

L'esperienza di escursione e di soggiorno nelle malghe sul Monte Cesen offre un'immersione unica nella natura e nella cultura locale. Una delle opzioni di percorso parte da Valdobbiadene e copre una distanza di 33.3 km con un dislivello di 1.299 metri, richiedendo circa 11 ore e 15 minuti per essere completato. Il percorso è ad anello e considerato di difficoltà media​​.

Un altro itinerario interessante inizia dal borgo di Milies, facendo parte del comune di Segusino, e conduce alla scoperta delle malghe sul Monte Cesen. Durante l'escursione, che dura circa 2 ore e 30 minuti per 6,5 km (senza deviazioni), si possono ammirare boschi con betulle, faggi e abeti, nonché bellissime fioriture di narcisi, il fiore tipico della zona. Questo percorso è classificato come facile/medio e offre la possibilità di deviazioni verso altre malghe per un'esperienza più estesa​​.

L'area è accessibile anche in auto, ma è consigliabile percorrere i sentieri a piedi o in bicicletta per godere appieno delle viste panoramiche e dell'ambiente naturale. Lungo i sentieri si incontrano affascinanti casolari e capanne di pastori, immersi nella natura e offrono punti di vista spettacolari sulle Dolomiti Bellunesi e altre montagne circostanti​​.

Mangiare in una malga sul Monte Cesen è un'esperienza che combina la bellezza del paesaggio alpino con la tradizione culinaria locale. Le malghe, tipiche costruzioni alpine utilizzate per la produzione di latticini, offrono spesso la possibilità di assaporare piatti tradizionali fatti con ingredienti freschi e locali. Questi luoghi sono il punto di incontro perfetto tra la natura incontaminata e la cultura gastronomica del territorio, offrendo un'esperienza autentica e indimenticabile.

Conclusione: Una visita indimenticabile nei borghi medievali del Valdobbiadene

La visita ai borghi medievali del Valdobbiadene è un'esperienza che rimane nel cuore. L'opportunità di immergersi nella storia e nel fascino autentico dell'Italia è qualcosa di unico e irripetibile.

La scoperta delle tradizioni locali, della buona cucina e dei panorami mozzafiato rende questa visita un'esperienza emozionante e indimenticabile. Sia che siate amanti dell'arte, degli ambienti naturali o dei piaceri culinari, i borghi medievali del Valdobbiadene non mancheranno di sorprendervi e affascinarvi.

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