Consigli e Spunti
20/2/2024

Il Prosecco DOCG: un Brindisi di Bollicine ed Eleganza

Redazione Macondo
Redazione Macondo

Il Prosecco DOCG: un Brindisi di Bollicine ed Eleganza

Il prosecco DOCG è uno spumante italiano che ha conquistato il mondo con il suo perlage fine e persistente, il suo gusto fresco e fruttato e la sua versatilità. Ma qual è il segreto di questo vino così speciale? Il segreto del Prosecco DOCG è racchiuso in un processo di produzione rigoroso e attento, che si basa su uve di alta qualità e su una tradizione secolare. Scopriamo insieme cosa c’è dietro a una bevanda così pregiata, un viaggio affascinante all'insegna della qualità e del Made in Italy.

La Glera: un Vitigno Antico per un Vino Moderno

La Glera è un vitigno a bacca bianca con grappoli grandi e lunghi, che viene utilizzato per la produzione del vino prosecco. Storicamente nasce e si diffonde in buona parte della Regione Veneto che è una delle aree a maggiore vocazione vinicola. La coltivazione di quest’uva però negli ultimi anni soprattutto si è estesa anche a un’altra regione vicina, il Friuli Venezia Giulia. C’è da dire però che la zona di elezione della Glera resta comunque quella veneta, in particolare del Trevigiano, tra Conegliano e Valdobbiadene.

Ma da dove viene la Glera? Purtroppo non è facile costruire a ritroso la sua linea temporale. C’è chi colloca l’inizio del suo viaggio a Prosecco, un piccolo paese del Carso triestino, per poi spostarsi nella Marca Trevigiana e infine arrivare fino ai Colli Euganei. Oppure viene sostenuta anche la teoria secondo cui la Glera è partita dai Colli Euganei, per poi diffondersi a macchia d’olio verso la Slovenia.

Dalla Raccolta delle Uve alla Spumantizzazione

Il prosecco è costituito dal 100% dal vitigno Glera se in purezza o all'85% dal vitigno Glera e al rimanente 15% a scelta tra Pinot, Chardonnay, Verdiso, Bianchetto, etc. Le uve vengono vendemmiate e trasferite in cantina, pressate in maniera leggera in vasche d'acciaio fino ad estrarre il mosto. Quest'ultimo viene fatto decantare con enzimi, aggiungendo poi lieviti selezionati e fatta fermentare ad una temperatura di circa 18 gradi. Il risultato sarà il vino base pronto per la successiva spumantizzazione e la scelta di tipologia del prosecco (brut, dry, extra dry). Il processo di spumantizzazione si ottiene inserendo il vino base in autoclavi insieme con zucchero di canna e lieviti selezionati scelti accuratamente.

Questa fase dura fino ai 50 giorni, per dare modo al vino di formarsi e dare il meglio di sé, dopodiché si può imbottigliare. Dalla raccolta delle uve all'imbottigliamento possono trascorrere anche sei mesi. Esiste comunque un disciplinare che prescrive le fasi della produzione del prosecco in maniera molto dettagliata, e una commissione che si occupa di controllare l’ idoneità chimica ed organolettica del prodotto.

Dalla Spumantizzazione all’Imbottigliamento del Prosecco DOCG

Dopo la fase di spumantizzazio si può finalmente procedere con l'imbottigliamento. Il processo di messa in bottiglia è perciò molto importante per l'ottenimento di un vino prosecco, per cui occorre scegliere con cura il periodo. Di solito l'imbottigliamento avviene nei mesi di marzo e aprile, quando la temperatura comincia ad essere più mite ma non troppo calda. Una volta travasato nelle damigiane il vino va tenuto in cantina, al buio e con una temperatura intorno ai 12/15 gradi. La temperatura del prodotto durante la messa in bottiglia è invece molto più bassa (vicina allo 0) e questo serve affinché il vino non perda le sue bollicine, in quanto conserva l’anidride carbonica. Il periodo di affinamento in damigiane dura più o meno un mese, dopodiché il vino può essere travasato nelle singole bottiglie, etichettato e preparato per la commercializzazione.

Le Diverse Tipologie del Prosecco in Base al Residuo Zuccherino

Nella categoria del prosecco esistono numerose tipologie, ognuna delle quali si distingue per le specifiche caratteristiche che lo rendono unico, in particolare si fa riferimento alla quantità del residuo zuccherino:

  • Brut Nature: il più secco, con un residuo zuccherino inferiore a 3 grammi per litro;
  • Extra Dry: con un residuo zuccherino tra 12 e 17 grammi per litro;
  • Dry: con un residuo zuccherino tra 17 e 32 grammi per litro;
  • Demi-Sec: con un residuo zuccherino tra 32 e 50 grammi per litro.

Come Bere il Prosecco DOCG: Ecco i Piatti al Quale Abbinarlo

Il prosecco DOCG è un vino versatile, perfetto per accompagnare aperitivi, primi piatti, secondi piatti a base di pesce e carni bianche.

Per un aperitivo risulta ideale l’abbinamento con tartine al salmone, savarin salati o tempura sia di verdura che di pesce. Risulta una soluzione vincente anche con secondi di pesce come la spigola e l’orata, oppure con carpacci di pesce crudo e insalate di mare.

Un buon calice di prosecco si sposa benissimo anche con alcuni salumi dal gusto delicato come il prosciutto cotto e la mortadella. Anche per i formaggi bisogna prediligere un sapore non speziato, altrimenti si creerebbe un contrasto troppo netto con il vino.

Il Prosecco DOCG: un Brindisi di Bollicine ed Eleganza

Il prosecco DOCG è uno spumante italiano che ha conquistato il mondo con il suo perlage fine e persistente, il suo gusto fresco e fruttato e la sua versatilità. Ma qual è il segreto di questo vino così speciale? Il segreto del Prosecco DOCG è racchiuso in un processo di produzione rigoroso e attento, che si basa su uve di alta qualità e su una tradizione secolare. Scopriamo insieme cosa c’è dietro a una bevanda così pregiata, un viaggio affascinante all'insegna della qualità e del Made in Italy.

La Glera: un Vitigno Antico per un Vino Moderno

La Glera è un vitigno a bacca bianca con grappoli grandi e lunghi, che viene utilizzato per la produzione del vino prosecco. Storicamente nasce e si diffonde in buona parte della Regione Veneto che è una delle aree a maggiore vocazione vinicola. La coltivazione di quest’uva però negli ultimi anni soprattutto si è estesa anche a un’altra regione vicina, il Friuli Venezia Giulia. C’è da dire però che la zona di elezione della Glera resta comunque quella veneta, in particolare del Trevigiano, tra Conegliano e Valdobbiadene.

Ma da dove viene la Glera? Purtroppo non è facile costruire a ritroso la sua linea temporale. C’è chi colloca l’inizio del suo viaggio a Prosecco, un piccolo paese del Carso triestino, per poi spostarsi nella Marca Trevigiana e infine arrivare fino ai Colli Euganei. Oppure viene sostenuta anche la teoria secondo cui la Glera è partita dai Colli Euganei, per poi diffondersi a macchia d’olio verso la Slovenia.

Dalla Raccolta delle Uve alla Spumantizzazione

Il prosecco è costituito dal 100% dal vitigno Glera se in purezza o all'85% dal vitigno Glera e al rimanente 15% a scelta tra Pinot, Chardonnay, Verdiso, Bianchetto, etc. Le uve vengono vendemmiate e trasferite in cantina, pressate in maniera leggera in vasche d'acciaio fino ad estrarre il mosto. Quest'ultimo viene fatto decantare con enzimi, aggiungendo poi lieviti selezionati e fatta fermentare ad una temperatura di circa 18 gradi. Il risultato sarà il vino base pronto per la successiva spumantizzazione e la scelta di tipologia del prosecco (brut, dry, extra dry). Il processo di spumantizzazione si ottiene inserendo il vino base in autoclavi insieme con zucchero di canna e lieviti selezionati scelti accuratamente.

Questa fase dura fino ai 50 giorni, per dare modo al vino di formarsi e dare il meglio di sé, dopodiché si può imbottigliare. Dalla raccolta delle uve all'imbottigliamento possono trascorrere anche sei mesi. Esiste comunque un disciplinare che prescrive le fasi della produzione del prosecco in maniera molto dettagliata, e una commissione che si occupa di controllare l’ idoneità chimica ed organolettica del prodotto.

Dalla Spumantizzazione all’Imbottigliamento del Prosecco DOCG

Dopo la fase di spumantizzazio si può finalmente procedere con l'imbottigliamento. Il processo di messa in bottiglia è perciò molto importante per l'ottenimento di un vino prosecco, per cui occorre scegliere con cura il periodo. Di solito l'imbottigliamento avviene nei mesi di marzo e aprile, quando la temperatura comincia ad essere più mite ma non troppo calda. Una volta travasato nelle damigiane il vino va tenuto in cantina, al buio e con una temperatura intorno ai 12/15 gradi. La temperatura del prodotto durante la messa in bottiglia è invece molto più bassa (vicina allo 0) e questo serve affinché il vino non perda le sue bollicine, in quanto conserva l’anidride carbonica. Il periodo di affinamento in damigiane dura più o meno un mese, dopodiché il vino può essere travasato nelle singole bottiglie, etichettato e preparato per la commercializzazione.

Le Diverse Tipologie del Prosecco in Base al Residuo Zuccherino

Nella categoria del prosecco esistono numerose tipologie, ognuna delle quali si distingue per le specifiche caratteristiche che lo rendono unico, in particolare si fa riferimento alla quantità del residuo zuccherino:

  • Brut Nature: il più secco, con un residuo zuccherino inferiore a 3 grammi per litro;
  • Extra Dry: con un residuo zuccherino tra 12 e 17 grammi per litro;
  • Dry: con un residuo zuccherino tra 17 e 32 grammi per litro;
  • Demi-Sec: con un residuo zuccherino tra 32 e 50 grammi per litro.

Come Bere il Prosecco DOCG: Ecco i Piatti al Quale Abbinarlo

Il prosecco DOCG è un vino versatile, perfetto per accompagnare aperitivi, primi piatti, secondi piatti a base di pesce e carni bianche.

Per un aperitivo risulta ideale l’abbinamento con tartine al salmone, savarin salati o tempura sia di verdura che di pesce. Risulta una soluzione vincente anche con secondi di pesce come la spigola e l’orata, oppure con carpacci di pesce crudo e insalate di mare.

Un buon calice di prosecco si sposa benissimo anche con alcuni salumi dal gusto delicato come il prosciutto cotto e la mortadella. Anche per i formaggi bisogna prediligere un sapore non speziato, altrimenti si creerebbe un contrasto troppo netto con il vino.

Il Prosecco DOCG: un Brindisi di Bollicine ed Eleganza

Il prosecco DOCG è uno spumante italiano che ha conquistato il mondo con il suo perlage fine e persistente, il suo gusto fresco e fruttato e la sua versatilità. Ma qual è il segreto di questo vino così speciale? Il segreto del Prosecco DOCG è racchiuso in un processo di produzione rigoroso e attento, che si basa su uve di alta qualità e su una tradizione secolare. Scopriamo insieme cosa c’è dietro a una bevanda così pregiata, un viaggio affascinante all'insegna della qualità e del Made in Italy.

La Glera: un Vitigno Antico per un Vino Moderno

La Glera è un vitigno a bacca bianca con grappoli grandi e lunghi, che viene utilizzato per la produzione del vino prosecco. Storicamente nasce e si diffonde in buona parte della Regione Veneto che è una delle aree a maggiore vocazione vinicola. La coltivazione di quest’uva però negli ultimi anni soprattutto si è estesa anche a un’altra regione vicina, il Friuli Venezia Giulia. C’è da dire però che la zona di elezione della Glera resta comunque quella veneta, in particolare del Trevigiano, tra Conegliano e Valdobbiadene.

Ma da dove viene la Glera? Purtroppo non è facile costruire a ritroso la sua linea temporale. C’è chi colloca l’inizio del suo viaggio a Prosecco, un piccolo paese del Carso triestino, per poi spostarsi nella Marca Trevigiana e infine arrivare fino ai Colli Euganei. Oppure viene sostenuta anche la teoria secondo cui la Glera è partita dai Colli Euganei, per poi diffondersi a macchia d’olio verso la Slovenia.

Dalla Raccolta delle Uve alla Spumantizzazione

Il prosecco è costituito dal 100% dal vitigno Glera se in purezza o all'85% dal vitigno Glera e al rimanente 15% a scelta tra Pinot, Chardonnay, Verdiso, Bianchetto, etc. Le uve vengono vendemmiate e trasferite in cantina, pressate in maniera leggera in vasche d'acciaio fino ad estrarre il mosto. Quest'ultimo viene fatto decantare con enzimi, aggiungendo poi lieviti selezionati e fatta fermentare ad una temperatura di circa 18 gradi. Il risultato sarà il vino base pronto per la successiva spumantizzazione e la scelta di tipologia del prosecco (brut, dry, extra dry). Il processo di spumantizzazione si ottiene inserendo il vino base in autoclavi insieme con zucchero di canna e lieviti selezionati scelti accuratamente.

Questa fase dura fino ai 50 giorni, per dare modo al vino di formarsi e dare il meglio di sé, dopodiché si può imbottigliare. Dalla raccolta delle uve all'imbottigliamento possono trascorrere anche sei mesi. Esiste comunque un disciplinare che prescrive le fasi della produzione del prosecco in maniera molto dettagliata, e una commissione che si occupa di controllare l’ idoneità chimica ed organolettica del prodotto.

Dalla Spumantizzazione all’Imbottigliamento del Prosecco DOCG

Dopo la fase di spumantizzazio si può finalmente procedere con l'imbottigliamento. Il processo di messa in bottiglia è perciò molto importante per l'ottenimento di un vino prosecco, per cui occorre scegliere con cura il periodo. Di solito l'imbottigliamento avviene nei mesi di marzo e aprile, quando la temperatura comincia ad essere più mite ma non troppo calda. Una volta travasato nelle damigiane il vino va tenuto in cantina, al buio e con una temperatura intorno ai 12/15 gradi. La temperatura del prodotto durante la messa in bottiglia è invece molto più bassa (vicina allo 0) e questo serve affinché il vino non perda le sue bollicine, in quanto conserva l’anidride carbonica. Il periodo di affinamento in damigiane dura più o meno un mese, dopodiché il vino può essere travasato nelle singole bottiglie, etichettato e preparato per la commercializzazione.

Le Diverse Tipologie del Prosecco in Base al Residuo Zuccherino

Nella categoria del prosecco esistono numerose tipologie, ognuna delle quali si distingue per le specifiche caratteristiche che lo rendono unico, in particolare si fa riferimento alla quantità del residuo zuccherino:

  • Brut Nature: il più secco, con un residuo zuccherino inferiore a 3 grammi per litro;
  • Extra Dry: con un residuo zuccherino tra 12 e 17 grammi per litro;
  • Dry: con un residuo zuccherino tra 17 e 32 grammi per litro;
  • Demi-Sec: con un residuo zuccherino tra 32 e 50 grammi per litro.

Come Bere il Prosecco DOCG: Ecco i Piatti al Quale Abbinarlo

Il prosecco DOCG è un vino versatile, perfetto per accompagnare aperitivi, primi piatti, secondi piatti a base di pesce e carni bianche.

Per un aperitivo risulta ideale l’abbinamento con tartine al salmone, savarin salati o tempura sia di verdura che di pesce. Risulta una soluzione vincente anche con secondi di pesce come la spigola e l’orata, oppure con carpacci di pesce crudo e insalate di mare.

Un buon calice di prosecco si sposa benissimo anche con alcuni salumi dal gusto delicato come il prosciutto cotto e la mortadella. Anche per i formaggi bisogna prediligere un sapore non speziato, altrimenti si creerebbe un contrasto troppo netto con il vino.

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