Il Brasile è un paese caratterizzato da una ricca cultura, una natura straordinaria e una storia affascinante. Intorno al 1500, fu colonizzato dai Portoghesi, che, come spesso accadde in passato, iniziarono a sterminare le popolazioni indigene, introducendo contemporaneamente anche la tratta degli schiavi. Questo avvenne a causa dello sviluppo dell'agricoltura di piantagione, che richiedeva un elevato numero di lavoratori. La principale risposta a tale necessità fu l'impiego di schiavi, per lo più di origine africana.
È sempre sorprendente come da eventi tragici possano nascere cose straordinarie; infatti, è proprio in questo periodo e proprio nelle piantagioni, durante le brevi pause dal lavoro faticoso, che nacque la Capoeira.
Orgoglio Artistico e Culturale del Brasile
La Capoeira ha le sue radici a Salvador de Bahia, ma oggi è diffusa in tutto il Brasile. Il termine "capoeira" ha origini dalla parola “mata baixa” che si può tradurre come "foresta bassa", ovvero l’ambiente dove sembra che gli schiavi praticassero questa attività.
Quando non si ha la possibilità di agire, l'unica cosa che rimane è l’immaginazione e la capacità di crearsi delle scappatoie. Questo è precisamente ciò che hanno fatto gli schiavi africani: cominciarono a studiare tecniche di attacco e difesa personale. Ma poiché non potevano farlo apertamente sugli schiavisti per paura di ritorsioni e per non creare sospetti, iniziarono a simulare il loro allenamento. In questo modo, svilupparono la capoeira, un'arte marziale autentica caratterizzata da movimenti e acrobazie simili alla danza, accompagnata da canti e musica.
Nel 1888, la schiavitù fu ufficialmente abolita tramite una legge, ma la Capoeira continuò a essere praticata in modo clandestino. Spesso vista come un'attività violenta, veniva eseguita esclusivamente per strada da persone di malaffare, schedate dalla polizia come “capoeiristas”.
Oggi non è più così; è infatti una delle più elevate forme di espressione folcloristica e artistica del Brasile. Questa disciplina è praticata da persone di tutte le età e generi, ed è comune osservarla nelle strade, sulle spiagge, come anche in spettacoli e palestre. Per i brasiliani è un vero e proprio simbolo di lotta e di liberazione dalla schiavitù.
La Lotta Danzata, Rifugio per Tanti
La capoeira rappresenta un perfetto esempio di come movimenti rapidi, energici e aggressivi, tipici delle arti marziali, possano invece apparire eleganti e leggeri, tanto da far sembrare i praticanti quasi in grado di fluttuare nell'aria. Sebbene i loro movimenti siano armoniosi, richiedono una notevole forza e controllo; dietro, infatti, si nascondono duri e numerosi allenamenti.
Le persone si radunano in un ampio cerchio, chiamato “la roda”, suonando strumenti a percussione e incoraggiando i combattenti che si sfidano a coppie; I lottatori cominciano a muoversi in perfetta sincronia, quasi fondendosi in un unico corpo che si respinge e si insegue senza sosta. La cosa più sbalorditiva è che i movimenti coordinati non sono programmati ma sono tutti improvvisati.
Si può uscire dalla roda quando uno dei due giocatori fa capire di non volere continuare a giocare, o quando lo decide chi è al comando del cerchio. In questo caso possono subentrare altri due giocatori e si va avanti così fino a che non vi hanno partecipato tutti.
Nella capoeira non c’è contatto tra i due lottatori ma è un continuo sfiorarsi e nel caso si decidesse di rendere i colpi reali, il fine non è mai quello di far male all’altro. È una lotta che non causa feriti, ma che unisce le comunità e ricorda loro l'importanza della libertà.
Oggi non è più solo un gioco ma un mondo che sostiene, abbraccia e accoglie, e per molti un posto sicuro e un vero e proprio rifugio.
Il Brasile è un paese caratterizzato da una ricca cultura, una natura straordinaria e una storia affascinante. Intorno al 1500, fu colonizzato dai Portoghesi, che, come spesso accadde in passato, iniziarono a sterminare le popolazioni indigene, introducendo contemporaneamente anche la tratta degli schiavi. Questo avvenne a causa dello sviluppo dell'agricoltura di piantagione, che richiedeva un elevato numero di lavoratori. La principale risposta a tale necessità fu l'impiego di schiavi, per lo più di origine africana.
È sempre sorprendente come da eventi tragici possano nascere cose straordinarie; infatti, è proprio in questo periodo e proprio nelle piantagioni, durante le brevi pause dal lavoro faticoso, che nacque la Capoeira.
Orgoglio Artistico e Culturale del Brasile
La Capoeira ha le sue radici a Salvador de Bahia, ma oggi è diffusa in tutto il Brasile. Il termine "capoeira" ha origini dalla parola “mata baixa” che si può tradurre come "foresta bassa", ovvero l’ambiente dove sembra che gli schiavi praticassero questa attività.
Quando non si ha la possibilità di agire, l'unica cosa che rimane è l’immaginazione e la capacità di crearsi delle scappatoie. Questo è precisamente ciò che hanno fatto gli schiavi africani: cominciarono a studiare tecniche di attacco e difesa personale. Ma poiché non potevano farlo apertamente sugli schiavisti per paura di ritorsioni e per non creare sospetti, iniziarono a simulare il loro allenamento. In questo modo, svilupparono la capoeira, un'arte marziale autentica caratterizzata da movimenti e acrobazie simili alla danza, accompagnata da canti e musica.
Nel 1888, la schiavitù fu ufficialmente abolita tramite una legge, ma la Capoeira continuò a essere praticata in modo clandestino. Spesso vista come un'attività violenta, veniva eseguita esclusivamente per strada da persone di malaffare, schedate dalla polizia come “capoeiristas”.
Oggi non è più così; è infatti una delle più elevate forme di espressione folcloristica e artistica del Brasile. Questa disciplina è praticata da persone di tutte le età e generi, ed è comune osservarla nelle strade, sulle spiagge, come anche in spettacoli e palestre. Per i brasiliani è un vero e proprio simbolo di lotta e di liberazione dalla schiavitù.
La Lotta Danzata, Rifugio per Tanti
La capoeira rappresenta un perfetto esempio di come movimenti rapidi, energici e aggressivi, tipici delle arti marziali, possano invece apparire eleganti e leggeri, tanto da far sembrare i praticanti quasi in grado di fluttuare nell'aria. Sebbene i loro movimenti siano armoniosi, richiedono una notevole forza e controllo; dietro, infatti, si nascondono duri e numerosi allenamenti.
Le persone si radunano in un ampio cerchio, chiamato “la roda”, suonando strumenti a percussione e incoraggiando i combattenti che si sfidano a coppie; I lottatori cominciano a muoversi in perfetta sincronia, quasi fondendosi in un unico corpo che si respinge e si insegue senza sosta. La cosa più sbalorditiva è che i movimenti coordinati non sono programmati ma sono tutti improvvisati.
Si può uscire dalla roda quando uno dei due giocatori fa capire di non volere continuare a giocare, o quando lo decide chi è al comando del cerchio. In questo caso possono subentrare altri due giocatori e si va avanti così fino a che non vi hanno partecipato tutti.
Nella capoeira non c’è contatto tra i due lottatori ma è un continuo sfiorarsi e nel caso si decidesse di rendere i colpi reali, il fine non è mai quello di far male all’altro. È una lotta che non causa feriti, ma che unisce le comunità e ricorda loro l'importanza della libertà.
Oggi non è più solo un gioco ma un mondo che sostiene, abbraccia e accoglie, e per molti un posto sicuro e un vero e proprio rifugio.
Il Brasile è un paese caratterizzato da una ricca cultura, una natura straordinaria e una storia affascinante. Intorno al 1500, fu colonizzato dai Portoghesi, che, come spesso accadde in passato, iniziarono a sterminare le popolazioni indigene, introducendo contemporaneamente anche la tratta degli schiavi. Questo avvenne a causa dello sviluppo dell'agricoltura di piantagione, che richiedeva un elevato numero di lavoratori. La principale risposta a tale necessità fu l'impiego di schiavi, per lo più di origine africana.
È sempre sorprendente come da eventi tragici possano nascere cose straordinarie; infatti, è proprio in questo periodo e proprio nelle piantagioni, durante le brevi pause dal lavoro faticoso, che nacque la Capoeira.
Orgoglio Artistico e Culturale del Brasile
La Capoeira ha le sue radici a Salvador de Bahia, ma oggi è diffusa in tutto il Brasile. Il termine "capoeira" ha origini dalla parola “mata baixa” che si può tradurre come "foresta bassa", ovvero l’ambiente dove sembra che gli schiavi praticassero questa attività.
Quando non si ha la possibilità di agire, l'unica cosa che rimane è l’immaginazione e la capacità di crearsi delle scappatoie. Questo è precisamente ciò che hanno fatto gli schiavi africani: cominciarono a studiare tecniche di attacco e difesa personale. Ma poiché non potevano farlo apertamente sugli schiavisti per paura di ritorsioni e per non creare sospetti, iniziarono a simulare il loro allenamento. In questo modo, svilupparono la capoeira, un'arte marziale autentica caratterizzata da movimenti e acrobazie simili alla danza, accompagnata da canti e musica.
Nel 1888, la schiavitù fu ufficialmente abolita tramite una legge, ma la Capoeira continuò a essere praticata in modo clandestino. Spesso vista come un'attività violenta, veniva eseguita esclusivamente per strada da persone di malaffare, schedate dalla polizia come “capoeiristas”.
Oggi non è più così; è infatti una delle più elevate forme di espressione folcloristica e artistica del Brasile. Questa disciplina è praticata da persone di tutte le età e generi, ed è comune osservarla nelle strade, sulle spiagge, come anche in spettacoli e palestre. Per i brasiliani è un vero e proprio simbolo di lotta e di liberazione dalla schiavitù.
La Lotta Danzata, Rifugio per Tanti
La capoeira rappresenta un perfetto esempio di come movimenti rapidi, energici e aggressivi, tipici delle arti marziali, possano invece apparire eleganti e leggeri, tanto da far sembrare i praticanti quasi in grado di fluttuare nell'aria. Sebbene i loro movimenti siano armoniosi, richiedono una notevole forza e controllo; dietro, infatti, si nascondono duri e numerosi allenamenti.
Le persone si radunano in un ampio cerchio, chiamato “la roda”, suonando strumenti a percussione e incoraggiando i combattenti che si sfidano a coppie; I lottatori cominciano a muoversi in perfetta sincronia, quasi fondendosi in un unico corpo che si respinge e si insegue senza sosta. La cosa più sbalorditiva è che i movimenti coordinati non sono programmati ma sono tutti improvvisati.
Si può uscire dalla roda quando uno dei due giocatori fa capire di non volere continuare a giocare, o quando lo decide chi è al comando del cerchio. In questo caso possono subentrare altri due giocatori e si va avanti così fino a che non vi hanno partecipato tutti.
Nella capoeira non c’è contatto tra i due lottatori ma è un continuo sfiorarsi e nel caso si decidesse di rendere i colpi reali, il fine non è mai quello di far male all’altro. È una lotta che non causa feriti, ma che unisce le comunità e ricorda loro l'importanza della libertà.
Oggi non è più solo un gioco ma un mondo che sostiene, abbraccia e accoglie, e per molti un posto sicuro e un vero e proprio rifugio.