La Cultura del Diverso ci Salverà

Bianca Iannucci
Bianca Iannucci
Redazione Macondo
Bianca Iannucci
Bianca Iannucci
Redazione Macondo

L'educazione che conta

La famiglia forma la nostra persona. La scuola insegna a leggere e scrivere. Le amicizie predispongono alla socialità. La televisione ci intrattiene. I social media ci espongono. L’informazione ci tiene aggiornati. Potrei continuare con una lista infinita di input che ci aiutano a sviluppare ciò che siamo. Ma andrò dritta al punto: il mezzo più potente che abbiamo per imparare ad accettare, ad empatizzare ed a convivere con ciò che è diverso da noi, è il viaggio. Inteso come cultura ed educazione, il viaggio ci insegna a crescere ed apprendere, per formarci come esseri umani. E probabilmente, porterà la nostra generazione alla salvezza.

Cosa mi ha insegnato itinerare

Ho avuto la fortuna di vivere tanti anni fuori, ed ho iniziato molto presto. L’aver viaggiato da sempre mi ha avvantaggiato in una serie di ragionamenti che ad oggi formano gran parte della mia essenza. Ho imparato che la mia cultura non può essere superiore ad altre. che i miei usi e costumi non rappresentano lo standard di normalità che sono tutti, in diverse parti del mondo, tenuti a seguire. Ho imparato che i modi di parlare e di interagire variano in base alla regione del mondo in cui mi trovo. Il consumo di alimenti e bevande non ha nessun tipo di connessione con quello a cui sono abituata, e trovarsi in un paese diverso necessita adattabilità. Ho capito che le giornate vengono trascorse diversamente, che le religioni hanno più o meno impatto sul pensiero, che per alcuni le tradizioni sono più importanti di altri. Ma la cosa che sono più fiera di aver assorbito, è stata senza dubbio l’umanità. E credo fermamente che sia una cosa da insegnare a tutti.Identificando come educazione informale la presenza di un ambiente che diffonde apprendimento indiretto, ci è permesso  assorbire quasi inconsapevolmente valori e modelli di comportamento che stimolano comportamenti di apertura ed empatia.

Le fasi del viaggio aiutano a crescere

E’ possibile nello specifico individuare alcune fasi tipiche del viaggio strettamente connesse con lo sviluppo di alcune capacità.

1. Il distacco dalla zona di comfort. Trovarsi in un ambiente nuovo permette una crescita personale fuori dall’ordinario. La sfida della partenza sta nello sviluppare una consapevolezza e sicurezza di se stessi dettata dalla riflessione continua a cui si è esposti. E’ proprio questa la chiave che permette di iniziare a comprendere che abitiamo realtà diverse tra di noi.Il momento inaspettato.

2. Viaggiare significa soprattutto trovarsi a vivere situazioni furori dall’ordinario, che spesso si traducono in imprevisti. La capacità di affrontare razionalmente una situazione di difficoltà si traduce nella vita di tutti i giorni in un alto sviluppo di problem solving.

3. La diversità. E’ questo forse il punto più importante. Abbattimento dei pregiudizi, arricchimento della comprensione di culture diverse, un innata predisposizione all’inclusività sono solo alcuni dei tratti che si sviluppano entrando in contatto con l’altro.Il ritorno.

4. Il Ritorno. Anche tornare a casa dopo un viaggio comporta un processo educativo forte per la nostra comprensione del mondo. Rientrare permette di metabolizzare concretamente il vissuto, ed assorbirlo in modo ancora più forte collegando l’esperienza con la realtà.Il vero obiettivo incentrato sul creare una società educata e culturalmente alta si concretizza quindi nel prendere più voli e nel parlare con quante più popolazioni possibili.

Foto di thom masat su Unsplash

Che sia il futuro delle nuove generazioni, non c’è dubbio. Ed è proprio grazie al viaggio che cambierà il mondo.

L'educazione che conta

La famiglia forma la nostra persona. La scuola insegna a leggere e scrivere. Le amicizie predispongono alla socialità. La televisione ci intrattiene. I social media ci espongono. L’informazione ci tiene aggiornati. Potrei continuare con una lista infinita di input che ci aiutano a sviluppare ciò che siamo. Ma andrò dritta al punto: il mezzo più potente che abbiamo per imparare ad accettare, ad empatizzare ed a convivere con ciò che è diverso da noi, è il viaggio. Inteso come cultura ed educazione, il viaggio ci insegna a crescere ed apprendere, per formarci come esseri umani. E probabilmente, porterà la nostra generazione alla salvezza.

Cosa mi ha insegnato itinerare

Ho avuto la fortuna di vivere tanti anni fuori, ed ho iniziato molto presto. L’aver viaggiato da sempre mi ha avvantaggiato in una serie di ragionamenti che ad oggi formano gran parte della mia essenza. Ho imparato che la mia cultura non può essere superiore ad altre. che i miei usi e costumi non rappresentano lo standard di normalità che sono tutti, in diverse parti del mondo, tenuti a seguire. Ho imparato che i modi di parlare e di interagire variano in base alla regione del mondo in cui mi trovo. Il consumo di alimenti e bevande non ha nessun tipo di connessione con quello a cui sono abituata, e trovarsi in un paese diverso necessita adattabilità. Ho capito che le giornate vengono trascorse diversamente, che le religioni hanno più o meno impatto sul pensiero, che per alcuni le tradizioni sono più importanti di altri. Ma la cosa che sono più fiera di aver assorbito, è stata senza dubbio l’umanità. E credo fermamente che sia una cosa da insegnare a tutti.Identificando come educazione informale la presenza di un ambiente che diffonde apprendimento indiretto, ci è permesso  assorbire quasi inconsapevolmente valori e modelli di comportamento che stimolano comportamenti di apertura ed empatia.

Le fasi del viaggio aiutano a crescere

E’ possibile nello specifico individuare alcune fasi tipiche del viaggio strettamente connesse con lo sviluppo di alcune capacità.

1. Il distacco dalla zona di comfort. Trovarsi in un ambiente nuovo permette una crescita personale fuori dall’ordinario. La sfida della partenza sta nello sviluppare una consapevolezza e sicurezza di se stessi dettata dalla riflessione continua a cui si è esposti. E’ proprio questa la chiave che permette di iniziare a comprendere che abitiamo realtà diverse tra di noi.Il momento inaspettato.

2. Viaggiare significa soprattutto trovarsi a vivere situazioni furori dall’ordinario, che spesso si traducono in imprevisti. La capacità di affrontare razionalmente una situazione di difficoltà si traduce nella vita di tutti i giorni in un alto sviluppo di problem solving.

3. La diversità. E’ questo forse il punto più importante. Abbattimento dei pregiudizi, arricchimento della comprensione di culture diverse, un innata predisposizione all’inclusività sono solo alcuni dei tratti che si sviluppano entrando in contatto con l’altro.Il ritorno.

4. Il Ritorno. Anche tornare a casa dopo un viaggio comporta un processo educativo forte per la nostra comprensione del mondo. Rientrare permette di metabolizzare concretamente il vissuto, ed assorbirlo in modo ancora più forte collegando l’esperienza con la realtà.Il vero obiettivo incentrato sul creare una società educata e culturalmente alta si concretizza quindi nel prendere più voli e nel parlare con quante più popolazioni possibili.

Foto di thom masat su Unsplash

Che sia il futuro delle nuove generazioni, non c’è dubbio. Ed è proprio grazie al viaggio che cambierà il mondo.

L'educazione che conta

La famiglia forma la nostra persona. La scuola insegna a leggere e scrivere. Le amicizie predispongono alla socialità. La televisione ci intrattiene. I social media ci espongono. L’informazione ci tiene aggiornati. Potrei continuare con una lista infinita di input che ci aiutano a sviluppare ciò che siamo. Ma andrò dritta al punto: il mezzo più potente che abbiamo per imparare ad accettare, ad empatizzare ed a convivere con ciò che è diverso da noi, è il viaggio. Inteso come cultura ed educazione, il viaggio ci insegna a crescere ed apprendere, per formarci come esseri umani. E probabilmente, porterà la nostra generazione alla salvezza.

Cosa mi ha insegnato itinerare

Ho avuto la fortuna di vivere tanti anni fuori, ed ho iniziato molto presto. L’aver viaggiato da sempre mi ha avvantaggiato in una serie di ragionamenti che ad oggi formano gran parte della mia essenza. Ho imparato che la mia cultura non può essere superiore ad altre. che i miei usi e costumi non rappresentano lo standard di normalità che sono tutti, in diverse parti del mondo, tenuti a seguire. Ho imparato che i modi di parlare e di interagire variano in base alla regione del mondo in cui mi trovo. Il consumo di alimenti e bevande non ha nessun tipo di connessione con quello a cui sono abituata, e trovarsi in un paese diverso necessita adattabilità. Ho capito che le giornate vengono trascorse diversamente, che le religioni hanno più o meno impatto sul pensiero, che per alcuni le tradizioni sono più importanti di altri. Ma la cosa che sono più fiera di aver assorbito, è stata senza dubbio l’umanità. E credo fermamente che sia una cosa da insegnare a tutti.Identificando come educazione informale la presenza di un ambiente che diffonde apprendimento indiretto, ci è permesso  assorbire quasi inconsapevolmente valori e modelli di comportamento che stimolano comportamenti di apertura ed empatia.

Le fasi del viaggio aiutano a crescere

E’ possibile nello specifico individuare alcune fasi tipiche del viaggio strettamente connesse con lo sviluppo di alcune capacità.

1. Il distacco dalla zona di comfort. Trovarsi in un ambiente nuovo permette una crescita personale fuori dall’ordinario. La sfida della partenza sta nello sviluppare una consapevolezza e sicurezza di se stessi dettata dalla riflessione continua a cui si è esposti. E’ proprio questa la chiave che permette di iniziare a comprendere che abitiamo realtà diverse tra di noi.Il momento inaspettato.

2. Viaggiare significa soprattutto trovarsi a vivere situazioni furori dall’ordinario, che spesso si traducono in imprevisti. La capacità di affrontare razionalmente una situazione di difficoltà si traduce nella vita di tutti i giorni in un alto sviluppo di problem solving.

3. La diversità. E’ questo forse il punto più importante. Abbattimento dei pregiudizi, arricchimento della comprensione di culture diverse, un innata predisposizione all’inclusività sono solo alcuni dei tratti che si sviluppano entrando in contatto con l’altro.Il ritorno.

4. Il Ritorno. Anche tornare a casa dopo un viaggio comporta un processo educativo forte per la nostra comprensione del mondo. Rientrare permette di metabolizzare concretamente il vissuto, ed assorbirlo in modo ancora più forte collegando l’esperienza con la realtà.Il vero obiettivo incentrato sul creare una società educata e culturalmente alta si concretizza quindi nel prendere più voli e nel parlare con quante più popolazioni possibili.

Foto di thom masat su Unsplash

Che sia il futuro delle nuove generazioni, non c’è dubbio. Ed è proprio grazie al viaggio che cambierà il mondo.

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