Storie di Viaggio
26/9/2024

Bhutan: Dove la Felicità è una Scelta Costituzionale

Giulia Malgarotto
Giulia Malgarotto
Redazione Macondo
Giulia Malgarotto
Giulia Malgarotto
Redazione Macondo

Vi siete mai chiesti cosa ci rende davvero felici? C’è un paese che sembra aver trovato la risposta e che crede profondamente nell’ importanza di investire nella felicità dei propri cittadini. Il Bhutan infatti ha la reputazione di essere il paese più felice al mondo e questo è proprio uno dei motivi che mi ha spinto a visitarlo.

Giulia Malgarotto

Arrivo e prime impressioni: un mondo incantato immutato nel tempo

Sono partita con la voglia di comprendere e conoscere un po’ la cultura e il pensiero di questo paese poco conosciuto. La prima sensazione appena atterri è che ti trovi davvero in un paese unico, sembra di esser tornati indietro nel tempo; tutti indossano gli abiti tradizionali, i palazzi sono decorati con colori accesi e la vita sembra scorrere più lenta. Il numero dei turisti è davvero basso, infatti il Bhutan, oltre ad aver aperto i propri confini solo 50 anni fa, cerca di limitare il turismo di massa. Per visitare questo paese è richiesta una tassa di soggiorno giornaliera di circa 250 dollari (recentemente la tassa è stata dimezzata e per un periodo equivarrà a 100 dollari al giorno), cosa che può indubbiamente frenare molte persone dal scegliere di visitarlo e fa anche sì che il tipo di turismo poi sia sempre lo stesso e poco vario (tutte le informazioni utili riguardo visti e tasse di soggiorno le potete trovare sul sito web www.tourism.gov.bt mentre la lista dei Tour Operators autorizzati dal Governo bhutanese la trovate seguendo il link: http://www.tourism.gov.bt/directory/tour-operator).

Visitando i templi si trovano molte persone del posto che pregano. La religione buddhista ha un'influenza molto forte e un ruolo fondamentale nella vita delle persone, nelle quali instaura principi come compassione, generosità, gentilezza, verità e saggezza. Tutti elementi che garantiscono una vita armoniosa e pacifica e che le persone seguono e perseguono nella vita di tutti i giorni.

Giulia Malgarotto

L’economia del paese si basa soprattutto su diversi tipi di artigianato; è facile trovare infatti molti ragazzi che nelle scuole studiano materie come l’arte della pittura buddhista (Thangka), cucito e incisione. Si percepisce come qui le persone siano fedeli ai propri costumi e ci tengano a custodire le proprie tradizioni.

Giulia Malgarotto

Natura e qualità dell’aria: due elementi in cui il Bhutan crede e investe

Un’altra cosa che contraddistingue questo paese è la bellezza naturale, i territori sono montuosi e il verde predomina. Non è un caso: la costituzione del Bhutan infatti stabilisce che il 60% del territorio sia coperto da foreste. Sono consapevoli che la natura ha un ruolo fondamentale e che si trova alla base della nostra esistenza e va tutelata e protetta, è quindi evidente la ricerca dell’equilibrio tra la conservazione delle tradizioni e lo sviluppo economico sostenibile. Sempre dal punto di vista ambientale il Bhutan è uno dei paesi che riesce ad assorbire più anidride carbonica di quanta ne produca, non vengono poi usati pesticidi o sostanze chimiche nell’agricoltura.

Giulia Malgarotto

Quali sono i criteri da considerare per valutare la felicità?

La qualità dell’aria infatti è uno dei criteri che viene preso in considerazione nel calcolare la felicità delle persone. Mi spiego meglio. Rispetto a quanto si pensa in Bhutan non esiste un ministero della felicità ma solo un indicatore di progresso chiamato GNH ovvero “Gross National Happiness” che nel valutare il progresso non tiene conto solo del prodotto interno lordo, ovvero il conosciuto PIL, ma anche attraverso il FIL “Felicità Interna Lorda”.

I criteri che il GNH ha da tenere in considerazione sono:

  • La qualità dell’aria;
  • La salute dei cittadini;
  • L’istruzione;
  • La ricchezza dei rapporti sociali.

Se ci pensiamo sono tutte cose che vorremmo anche noi, ma di cui non ne facciamo una nostra priorità. Sulla base di questi fattori viene fatto un censimento annuo che misura la qualità della felicità della propria popolazione, i risultati dell’anno scorso hanno riportato che oltre il 90% popolazione si è dichiarata felice.

Giulia Malgarotto

Il pensiero e l’opinione dei locali

Ma cosa rende queste persone felici?

Sono convinta che i dati e le statistiche siano utili ma che quando si tratta di persone l’opinione diretta sia il modo più efficace per comprendere e quindi ho deciso di porre questa domanda direttamente alle persone del posto. La risposta è stata molto semplice, vera e soprattutto universale, sicuramente niente di innovativo o qualcosa che non abbiamo già sentito. I desideri e la pretesa di avere sempre di più ci rendono infelici e ci annebbiano dalle cose che davvero contano e su cui invece dovremmo investire. Siamo convinti che possedere più cose possibili possa essere la soluzione alla nostra insoddisfazione e desiderare sempre di più rispetto quello che abbiamo possa essere l’unico modo per essere felici. Nella nostra società l’accontentarsi e non sentire la necessità di una crescita continua non è contemplato e spesso malvisto. Le persone che mi hanno risposto non parlano di accontentarsi, ma al contrario riconoscono il valore effettivo delle cose che realmente contano e che ci arricchiscono nel vero senso della parola.I nostri affetti e rapporti sociali sono il pilastro per essere sereni e completi ed è fondamentale anche il modo in cui noi siamo e ci poniamo riguardo tutti gli aspetti della vita, c’è infatti alla base una ricerca di miglioramento personale continua. Essere grati e riconoscenti per quello che si ha, essere gentili, generosi, comprensivi e saggi sono aspetti fondamentali e obiettivi nella loro vita. Una sensazione che ho avuto parlando con queste persone è che tutte avessero la capacità di sorridere e ridere per le piccole cose in un modo quasi fanciullesco ma che riuscissero allo stesso tempo a trasmettere la profondità dei loro pensieri e delle loro esperienze, che tutte avessero la capacità di prendere la vita in modo “leggero” proprio perché hanno compreso che la vita va presa così, con leggerezza nella sua essenza e allo stesso tempo con l’amore e  la gratitudine per tutto quello che ci accade, che siano cose belle o cose brutte. La soluzione sta proprio nella semplicità della vita come base per un benessere psicologico e il segreto per una vita serena, nel vivere di poco ma di giusto.

Non dovremmo tutti perseguire questo nella vita? Non dovrebbero essere questi i nostri veri obiettivi?

Vi siete mai chiesti cosa ci rende davvero felici? C’è un paese che sembra aver trovato la risposta e che crede profondamente nell’ importanza di investire nella felicità dei propri cittadini. Il Bhutan infatti ha la reputazione di essere il paese più felice al mondo e questo è proprio uno dei motivi che mi ha spinto a visitarlo.

Giulia Malgarotto

Arrivo e prime impressioni: un mondo incantato immutato nel tempo

Sono partita con la voglia di comprendere e conoscere un po’ la cultura e il pensiero di questo paese poco conosciuto. La prima sensazione appena atterri è che ti trovi davvero in un paese unico, sembra di esser tornati indietro nel tempo; tutti indossano gli abiti tradizionali, i palazzi sono decorati con colori accesi e la vita sembra scorrere più lenta. Il numero dei turisti è davvero basso, infatti il Bhutan, oltre ad aver aperto i propri confini solo 50 anni fa, cerca di limitare il turismo di massa. Per visitare questo paese è richiesta una tassa di soggiorno giornaliera di circa 250 dollari (recentemente la tassa è stata dimezzata e per un periodo equivarrà a 100 dollari al giorno), cosa che può indubbiamente frenare molte persone dal scegliere di visitarlo e fa anche sì che il tipo di turismo poi sia sempre lo stesso e poco vario (tutte le informazioni utili riguardo visti e tasse di soggiorno le potete trovare sul sito web www.tourism.gov.bt mentre la lista dei Tour Operators autorizzati dal Governo bhutanese la trovate seguendo il link: http://www.tourism.gov.bt/directory/tour-operator).

Visitando i templi si trovano molte persone del posto che pregano. La religione buddhista ha un'influenza molto forte e un ruolo fondamentale nella vita delle persone, nelle quali instaura principi come compassione, generosità, gentilezza, verità e saggezza. Tutti elementi che garantiscono una vita armoniosa e pacifica e che le persone seguono e perseguono nella vita di tutti i giorni.

Giulia Malgarotto

L’economia del paese si basa soprattutto su diversi tipi di artigianato; è facile trovare infatti molti ragazzi che nelle scuole studiano materie come l’arte della pittura buddhista (Thangka), cucito e incisione. Si percepisce come qui le persone siano fedeli ai propri costumi e ci tengano a custodire le proprie tradizioni.

Giulia Malgarotto

Natura e qualità dell’aria: due elementi in cui il Bhutan crede e investe

Un’altra cosa che contraddistingue questo paese è la bellezza naturale, i territori sono montuosi e il verde predomina. Non è un caso: la costituzione del Bhutan infatti stabilisce che il 60% del territorio sia coperto da foreste. Sono consapevoli che la natura ha un ruolo fondamentale e che si trova alla base della nostra esistenza e va tutelata e protetta, è quindi evidente la ricerca dell’equilibrio tra la conservazione delle tradizioni e lo sviluppo economico sostenibile. Sempre dal punto di vista ambientale il Bhutan è uno dei paesi che riesce ad assorbire più anidride carbonica di quanta ne produca, non vengono poi usati pesticidi o sostanze chimiche nell’agricoltura.

Giulia Malgarotto

Quali sono i criteri da considerare per valutare la felicità?

La qualità dell’aria infatti è uno dei criteri che viene preso in considerazione nel calcolare la felicità delle persone. Mi spiego meglio. Rispetto a quanto si pensa in Bhutan non esiste un ministero della felicità ma solo un indicatore di progresso chiamato GNH ovvero “Gross National Happiness” che nel valutare il progresso non tiene conto solo del prodotto interno lordo, ovvero il conosciuto PIL, ma anche attraverso il FIL “Felicità Interna Lorda”.

I criteri che il GNH ha da tenere in considerazione sono:

  • La qualità dell’aria;
  • La salute dei cittadini;
  • L’istruzione;
  • La ricchezza dei rapporti sociali.

Se ci pensiamo sono tutte cose che vorremmo anche noi, ma di cui non ne facciamo una nostra priorità. Sulla base di questi fattori viene fatto un censimento annuo che misura la qualità della felicità della propria popolazione, i risultati dell’anno scorso hanno riportato che oltre il 90% popolazione si è dichiarata felice.

Giulia Malgarotto

Il pensiero e l’opinione dei locali

Ma cosa rende queste persone felici?

Sono convinta che i dati e le statistiche siano utili ma che quando si tratta di persone l’opinione diretta sia il modo più efficace per comprendere e quindi ho deciso di porre questa domanda direttamente alle persone del posto. La risposta è stata molto semplice, vera e soprattutto universale, sicuramente niente di innovativo o qualcosa che non abbiamo già sentito. I desideri e la pretesa di avere sempre di più ci rendono infelici e ci annebbiano dalle cose che davvero contano e su cui invece dovremmo investire. Siamo convinti che possedere più cose possibili possa essere la soluzione alla nostra insoddisfazione e desiderare sempre di più rispetto quello che abbiamo possa essere l’unico modo per essere felici. Nella nostra società l’accontentarsi e non sentire la necessità di una crescita continua non è contemplato e spesso malvisto. Le persone che mi hanno risposto non parlano di accontentarsi, ma al contrario riconoscono il valore effettivo delle cose che realmente contano e che ci arricchiscono nel vero senso della parola.I nostri affetti e rapporti sociali sono il pilastro per essere sereni e completi ed è fondamentale anche il modo in cui noi siamo e ci poniamo riguardo tutti gli aspetti della vita, c’è infatti alla base una ricerca di miglioramento personale continua. Essere grati e riconoscenti per quello che si ha, essere gentili, generosi, comprensivi e saggi sono aspetti fondamentali e obiettivi nella loro vita. Una sensazione che ho avuto parlando con queste persone è che tutte avessero la capacità di sorridere e ridere per le piccole cose in un modo quasi fanciullesco ma che riuscissero allo stesso tempo a trasmettere la profondità dei loro pensieri e delle loro esperienze, che tutte avessero la capacità di prendere la vita in modo “leggero” proprio perché hanno compreso che la vita va presa così, con leggerezza nella sua essenza e allo stesso tempo con l’amore e  la gratitudine per tutto quello che ci accade, che siano cose belle o cose brutte. La soluzione sta proprio nella semplicità della vita come base per un benessere psicologico e il segreto per una vita serena, nel vivere di poco ma di giusto.

Non dovremmo tutti perseguire questo nella vita? Non dovrebbero essere questi i nostri veri obiettivi?

Vi siete mai chiesti cosa ci rende davvero felici? C’è un paese che sembra aver trovato la risposta e che crede profondamente nell’ importanza di investire nella felicità dei propri cittadini. Il Bhutan infatti ha la reputazione di essere il paese più felice al mondo e questo è proprio uno dei motivi che mi ha spinto a visitarlo.

Giulia Malgarotto

Arrivo e prime impressioni: un mondo incantato immutato nel tempo

Sono partita con la voglia di comprendere e conoscere un po’ la cultura e il pensiero di questo paese poco conosciuto. La prima sensazione appena atterri è che ti trovi davvero in un paese unico, sembra di esser tornati indietro nel tempo; tutti indossano gli abiti tradizionali, i palazzi sono decorati con colori accesi e la vita sembra scorrere più lenta. Il numero dei turisti è davvero basso, infatti il Bhutan, oltre ad aver aperto i propri confini solo 50 anni fa, cerca di limitare il turismo di massa. Per visitare questo paese è richiesta una tassa di soggiorno giornaliera di circa 250 dollari (recentemente la tassa è stata dimezzata e per un periodo equivarrà a 100 dollari al giorno), cosa che può indubbiamente frenare molte persone dal scegliere di visitarlo e fa anche sì che il tipo di turismo poi sia sempre lo stesso e poco vario (tutte le informazioni utili riguardo visti e tasse di soggiorno le potete trovare sul sito web www.tourism.gov.bt mentre la lista dei Tour Operators autorizzati dal Governo bhutanese la trovate seguendo il link: http://www.tourism.gov.bt/directory/tour-operator).

Visitando i templi si trovano molte persone del posto che pregano. La religione buddhista ha un'influenza molto forte e un ruolo fondamentale nella vita delle persone, nelle quali instaura principi come compassione, generosità, gentilezza, verità e saggezza. Tutti elementi che garantiscono una vita armoniosa e pacifica e che le persone seguono e perseguono nella vita di tutti i giorni.

Giulia Malgarotto

L’economia del paese si basa soprattutto su diversi tipi di artigianato; è facile trovare infatti molti ragazzi che nelle scuole studiano materie come l’arte della pittura buddhista (Thangka), cucito e incisione. Si percepisce come qui le persone siano fedeli ai propri costumi e ci tengano a custodire le proprie tradizioni.

Giulia Malgarotto

Natura e qualità dell’aria: due elementi in cui il Bhutan crede e investe

Un’altra cosa che contraddistingue questo paese è la bellezza naturale, i territori sono montuosi e il verde predomina. Non è un caso: la costituzione del Bhutan infatti stabilisce che il 60% del territorio sia coperto da foreste. Sono consapevoli che la natura ha un ruolo fondamentale e che si trova alla base della nostra esistenza e va tutelata e protetta, è quindi evidente la ricerca dell’equilibrio tra la conservazione delle tradizioni e lo sviluppo economico sostenibile. Sempre dal punto di vista ambientale il Bhutan è uno dei paesi che riesce ad assorbire più anidride carbonica di quanta ne produca, non vengono poi usati pesticidi o sostanze chimiche nell’agricoltura.

Giulia Malgarotto

Quali sono i criteri da considerare per valutare la felicità?

La qualità dell’aria infatti è uno dei criteri che viene preso in considerazione nel calcolare la felicità delle persone. Mi spiego meglio. Rispetto a quanto si pensa in Bhutan non esiste un ministero della felicità ma solo un indicatore di progresso chiamato GNH ovvero “Gross National Happiness” che nel valutare il progresso non tiene conto solo del prodotto interno lordo, ovvero il conosciuto PIL, ma anche attraverso il FIL “Felicità Interna Lorda”.

I criteri che il GNH ha da tenere in considerazione sono:

  • La qualità dell’aria;
  • La salute dei cittadini;
  • L’istruzione;
  • La ricchezza dei rapporti sociali.

Se ci pensiamo sono tutte cose che vorremmo anche noi, ma di cui non ne facciamo una nostra priorità. Sulla base di questi fattori viene fatto un censimento annuo che misura la qualità della felicità della propria popolazione, i risultati dell’anno scorso hanno riportato che oltre il 90% popolazione si è dichiarata felice.

Giulia Malgarotto

Il pensiero e l’opinione dei locali

Ma cosa rende queste persone felici?

Sono convinta che i dati e le statistiche siano utili ma che quando si tratta di persone l’opinione diretta sia il modo più efficace per comprendere e quindi ho deciso di porre questa domanda direttamente alle persone del posto. La risposta è stata molto semplice, vera e soprattutto universale, sicuramente niente di innovativo o qualcosa che non abbiamo già sentito. I desideri e la pretesa di avere sempre di più ci rendono infelici e ci annebbiano dalle cose che davvero contano e su cui invece dovremmo investire. Siamo convinti che possedere più cose possibili possa essere la soluzione alla nostra insoddisfazione e desiderare sempre di più rispetto quello che abbiamo possa essere l’unico modo per essere felici. Nella nostra società l’accontentarsi e non sentire la necessità di una crescita continua non è contemplato e spesso malvisto. Le persone che mi hanno risposto non parlano di accontentarsi, ma al contrario riconoscono il valore effettivo delle cose che realmente contano e che ci arricchiscono nel vero senso della parola.I nostri affetti e rapporti sociali sono il pilastro per essere sereni e completi ed è fondamentale anche il modo in cui noi siamo e ci poniamo riguardo tutti gli aspetti della vita, c’è infatti alla base una ricerca di miglioramento personale continua. Essere grati e riconoscenti per quello che si ha, essere gentili, generosi, comprensivi e saggi sono aspetti fondamentali e obiettivi nella loro vita. Una sensazione che ho avuto parlando con queste persone è che tutte avessero la capacità di sorridere e ridere per le piccole cose in un modo quasi fanciullesco ma che riuscissero allo stesso tempo a trasmettere la profondità dei loro pensieri e delle loro esperienze, che tutte avessero la capacità di prendere la vita in modo “leggero” proprio perché hanno compreso che la vita va presa così, con leggerezza nella sua essenza e allo stesso tempo con l’amore e  la gratitudine per tutto quello che ci accade, che siano cose belle o cose brutte. La soluzione sta proprio nella semplicità della vita come base per un benessere psicologico e il segreto per una vita serena, nel vivere di poco ma di giusto.

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